Quali sono gli effetti di film, musica e videogiochi violenti?

 

Bambini e ragazzi sono sempre più esposti a violenza, attraverso i mass media: troviamo violenza nei film, nei cartoni animati, nella musica, in TV in generale, nei contenuti dei nostri smartphone o tablet e nei videogame.

 

Quali sono gli effetti dell’aggressività mediatica? 

Le ricerche a disposizione, hanno fornito prove sostanziali riguardo l’ipotesi che essere esposti alla violenza mediatica aumenti effettivamente l’aggressività, specialmente nei bambini più piccoli. Inoltre, ci sono dati sostanziali riguardo il fatto che i bambini che sono maggiormente esposti alla violenza mediatica tendono poi ad utilizzare maggiormente l’aggressività nei loro rapporti interpersonali (Singer & Singer, 1981), non solo a breve termine, ma anche successivamente, nella prima età adulta. Sempre da tali ricerche, inoltre, sembrerebbe che tali risultati si possano estendere al genere maschile e non a quello femminile, il quale troverebbe minori “modelli”  di violenza mediatica da imitare: spesso, infatti, la “figura violenta” rappresentata dai media è di genere maschile.

 

Violenza appresa dal vivo, dai film, dai cartoni animati e dalla musica.

Come evidenziato da una famosa ricerca dello psicologo canadese Bandura condotta nel 1961, i bambini ed i ragazzi tendono ad imitare i comportamenti aggressivi osservati, siano essi dal vivo che guardati in dei filmati, in special modo se vi è identificazione (cioè se essi si “rispecchiano”) con l’autore delle azioni aggressive. Un altro studio, invece studiò bambini che guardavano la televisione nella loro quotidianità, in particolare cartoni animati violenti, mettendoli a confronto con altri che, invece, guardavano cartoni animati non violenti. Dai risultati, emerse che i ragazzi che venivano maggiormente esposti all’osservazione di scene violente tendevano successivamente a manifestare maggiore aggressività verso i coetanei (Steuer, Appflefield & Smith, 1971). 

Ancora, la violenza può passare attraverso le canzoni. A tal proposito, una ricerca recente (Anderson, Carnagey & Eubanks, 2003) mostrò come gli studenti universitari che ascoltavano musica a contenuto violento riportassero poi un aumento della quantità dei pensieri aggressivi e dei sentimenti d’ostilità

 

…e i videogame?

La comunità scientifica sta dimostrando un interesse sempre più crescente verso lo studio degli effetti dei videogame violenti, anche a seguito del fatto che alcune noti stragi scolastiche avvenute in alcuni Stati americani, come quella in Colorado (strage di Littleton, 1999) e in Kentucky (strage di Paducah, 1997), siano avvenute per mano di ragazzi che passavano abitualmente il tempo giocando a videogiochi violenti e sanguinari

A seguito di ciò, psicologi ricercatori effettuarono degli studi, rilevando che, come avviene per i film e la TV, il giocare a videogame violenti aumenta la probabilità di comportamenti aggressivi nelle relazioni e nella quotidianità di tali bambini/ragazzi. 

Ma non solo: verrebbe ridotta, inoltre, la propensione a comportamenti di aiuto verso gli altri, oltre che l’essere sensibili ed empatici verso la sofferenza altrui.

 

Cosa possono fare i genitori?

I genitori hanno, ovviamente, un ruolo di estrema importanza nell’educazione dei figli anche rispetto a tali temi.

Per ridurre la probabilità della manifestazione di comportamenti aggressivi da parte dei loro figli, i genitori dovrebbero innanzitutto fungere da “modelli”, comportandosi in modo rispettoso verso gli altri ed evitando manifestazioni aggressive in qualsiasi contesto, sia famigliare che extrafamigliare. Inoltre, è molto importante che evitino di favorire o lodare atteggiamenti e comportamenti violenti.

Infine, dovrebbero cercare di vigilare sui passatempi dei propri figli, controllando i programmi televisivi da loro guardati, i videogame con cui giocano, oltre che i contenuti cui i ragazzi vengono esposti attraverso smartphone e tablet.

A tal proposito, potrebbe essere utile impostare il “filtro famiglia”, disponibile in tali apparecchi. 

 

 

 

Dott.ssa Giorgia Salvagno

 

 

Bibliografia:

Atkinson W., Hilgard E. R., Nolen-Hoeksema S., Fredrickson B. L., Loftus G., Wagenaar W. A.  (2011), Aggressività, in Introduzione alla Psicologia. Padova: Piccin. 

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