Ipnosi

 

Spesso, essendo una Ipnologa, mi vengono posti diversi dubbi e curiosità riguardo la tecnica dell'ipnosi, che ho cercato qui di sintetizzare. 

 

 

Che cos’è l’ipnosi?

Quando si parla di ipnosi, subito si pensa a tutto ciò che la tv e lo spettacolo hanno per anni fatto credere.

Si tende a pensare, infatti, che quando una persona sia in ipnosi, essa:

  • stia dormendo;
  • stia vivendo una situazione di totale amnesia;
  • sia incosciente;
  • sia in totale balia dell’ipnotizzatore, che le fa fare tutto ciò che è in suo desiderio, senza che possa esercitare il benché minimo controllo.

Questi stereotipi, di natura negativa, forniscono un’immagine dell’ipnosi come un qualcosa per dominare gli altri o fare spettacolo: raramente, infatti, si pensa all’ipnosi come tecnica di terapia psicologica.

A tal proposito, è bene precisare che, in ipnosi, la persona conserva il libero arbitrio: potrà, quindi, essere ipnotizzata solo se lo desidera e lo consente. Non è possibile, quindi, chiedere ad una persona di commettere reati o di spogliarsi, mentre è in ipnosi, in quanto la capacità di prendere decisioni resta sempre in potere della persona che viene ipnotizzata. 

 

Ma che cos’è l’ipnosi in realtà? E’ possibile intendere l’ipnosi come uno stato modificato di coscienza caratterizzato da cambiamenti fisici e psichici, per il quale la persona riesce a sviluppare abilità e fenomeni non possibili in condizioni normali

L’ipnosi, quindi, prevede delle modificazioni corporee, in quanto, ad esempio, il tono muscolare si rilassa, il respiro si fa più lento, le palpebre tendono a vibrare in modo involontario, e psicologiche, in quanto permette di recuperare dei ricordi nella memoria, di aumentare la concentrazione, di controllare le emozioni e di recuperare le proprie energie e risorse mentali quando, ad esempio, si è molto stanchi perchè si ha dormito poco.

Grazie a tali condizioni, il soggetto può sviluppare delle abilità o dei fenomeni, che spaziano dall’analgesia (il non sentire dolore), al rivivere alcune situazioni del passato.

E’ possibile, inoltre, imparare a svilupparne alcune senza la presenza dell’ipnotista, attraverso l’autoipnosi (insegnata necessariamente da un ipnotista). Per altre, come la regressione a situazioni del passato, invece, la presenza del professionista è indispensabile e sempre necessaria.

 

 

Cosa succede nel nostro cervello?

Se volessimo semplificare il meccanismo dell’ipnosi, essa si può intendere “come il passaggio dell’attività mentale dalla parte sinistra alla parte destra del cervello” (Regaldo G., 2014, posiz. 2356 ed. ebook). Il nostro cervello, infatti, è suddiviso in due parti, chiamate emisferi: quello sinistro è deputato al ragionamento, ai calcoli, alle attività più logiche, mentre quello destro è sede della capacità di immaginare, di rilassarsi, della fantasia.

 

 

Quando è utile?

L’ipnosi è una tecnica utile in diversi ambiti, che spaziano da quello psicologico a quello medico-chirurgico e odontoiatrico. 

In ambito medico e odontoiatrico, ad esempio, è utile per far rilassare i pazienti prima di operazioni chirurgiche o esami come la gastroscopia, o in situazioni di fobie degli aghi, come può accadere nelle situazioni dei prelievi. Ancora, è possibile utilizzare l’ipnosi per produrre una analgesia, andando a sostituire quindi l’anestesia indotta con il farmaco, tipica degli interventi chirurgici e degli interventi dei dentisti, come la cura delle carie. 

In ambito psicologico, l’ipnosi favorisce il contatto con la propria parte inconscia, permettendo di fare maggiore chiarezza su alcune patologie, come ad esempio le fobie. E’ inoltre efficace nel trattamento della dipendenza da fumo e dei disturbi sessuali come eiaculazione precoce o ritardata, disturbo dell'orgasmo femminile e vaginismo, ed è indicata per le persone che soffrono di disturbi alimentari, specialmente se sovrappeso. 

Inoltre, dato l’effetto rilassante dell’ipnosi, essa diventa una tecnica utile per chi soffre d’ansia

Infine, l’ipnosi consente, in determinate condizioni come le competizioni sportive, di poter migliorare la propria concentrazione, al fine di migliorare le prestazioni. 

 

 

Siamo tutti ipnotizzabili?

Generalmente, si stima che la percentuale delle persone facilmente ipnotizzabili si aggiri intorno al 20%. 

Vi è poi un 60% di persone che sono ipnotizzabili, ma non così facilmente.

Infine, il 20% delle persone sono difficilmente ipnotizzabili, ovvero mostrano delle resistenze. Questo non significa che loro non lo siano: può essere che dedicando più tempo ed attenzione anche loro riescano a sottoporsi a ipnosi. 

Tuttavia, alcune tra esse, risultano non essere ipnotizzabili.

 

 

L'ipnosi va bene per tutti?

No, l'ipnosi è sconsigliata per persone che soffrono di gravi disturbi psichici, come la schizofrenia, oltre che per persone che soffrono di patologie cardiache.

 

 

 

 

Bibliografia:

  • Regaldo G., (2014), Manuale di Ipnosi Medica Rapida. Ed. Narcissus.